lunedì 7 novembre 2016

Tema Libertà

Ecco il primo tema del nostro Jacopo, un ragazzo che desideroso di far parte dei nostri, mi ha mandato questo suo articolo sulla libertà



LA LIBERTà COME PRINCIPIO FONDAMENTALE DELLA VITA
Al giorno d’oggi viviamo in una società nella quale si sta diffondendo sempre di più l’idea, e il concetto, di libertà come possibilità di vivere senza assolvere doveri e avere responsabilità. Ci si limita a giudicare e criticare l’operato altrui solo nel momenti in cui entra nel merito di scombinare i nostri piani. Non è forse questa un’illusione, credere di poter vivere senza dover rendere conto a qualcuno? La libertà non è proprio questo? Essere capaci di giudicare ciò che ci accade ed accettare ciò che la vita ci offre,osservando ciò che ci accade e lottando per crescere. Perché ciò che ci troviamo davanti non è un limite o una sfiga, bensì una sfida per crescere ed accrescere la dignità della nostra persona. Ecco, quindi io credo che prima di parlare di libertà di espressione,opinione e informazione, sia necessario colmare quelle lacune che riguardano i valori fondamentali della vita dell’uomo. Perché “in un popolo dominato da quelle due passioni che le nostre leggi cercherebbero con tanti mezzi d’introdurre,stabilire,espandere,invigorire,in un popolo allontanato dall’errore,approssimato alla verità, condotto alla virtù da tutte quelle concause che il nostro legislativo sistema porrebbe in azione: in questo popolo, il tribunale, del quale si parla, sarebbe saggio e virtuoso”.
Quello che invece accade spesso nella nostra democrazia è un susseguirsi di scontri per raggiungere l’autonomia rispetto al prossimo. Vedendo l’altro nel momento in cui auspica ad un’azione che richiede anche il nostro impiego, come un attentatore alla nostra libertà. In quanto non siamo stati noi a deliberare quell’azione. Allora io mi chiedo: cosa vogliamo realmente dalla nostra vita? Essere così miseri da credere che possiamo bastarci da soli senza l’aiuto di nessuno? Senza l’umiltà e l’intelligenza per capire che si, l’altro è un mio avversario, ma mai un mio nemico. Viviamo tutti nello stesso posto, e allora la libertà sta nel lottare ed affrontare l’altro. Per far sì, che questa lotta porti a crescere e a capire, prima o poi, che si sprecano molte meno energie, si vive meglio e si impara di più, lottando “con”e non “contro” l’altro.
Io,uomo,sono veramente libero quando capisco che imparando dall’altro ho la possibilità di arricchirmi come persona e l’occasione di accettare ciò da cui sono sempre scappato. Si scappa e ci si rivolta di fronte ad un grande aiuto, perché si ha paura di risultare inferiori agli occhi degli altri. Ancor di più, perché è molto più difficile accettare il bene che il  male, ed inferiore è chi consegue i suoi risultati da solo, ma non ha la capacità di collaborare.
L’accaduto che porta l’esempio pratico di tutti questo lo troviamo nell’aggressione avvenuta nei confronti di Panebianco. Io credo che quei ragazzi fossero partiti con l’idea di discutere e magari criticare le idee espresse dal Professore, tutto all’interno di un dibattito. Hanno scelto però la “rivolta”. In una discussione, o dibattito che sia, ci si ribella quando ci si accorge di avere una grande occasione ma non si ha il coraggio di coglierla. Perché,ciò, significherebbe mettere da parte un po’ del proprio orgoglio, essendo liberi di accettare una critica,o consiglio, e con un po’ di umiltà riconoscere che l’altro è “più grande” di noi. Come accaduto appunto a quei ragazzi, i quali pur di non discutere le parole del professore hanno messo in scena questa bravata. È qui che entra in gioco secondo me, la drammaticità e la povertà dell’animo moderno. Quei ragazzi avevano la possibilità di discutere con un uomo dall’esperienza straordinaria, ma per un po’ di fatica hanno deciso di mollare. Andando in profondità su questo accaduto, il gesto dei ragazzi appare, per me, come richiesta di aiuto. Un aiuto che chiede di essere liberati da tutte queste illusioni che il mondo ci circonda ed essere capaci, come in questo caso il Professore, di andare dritti al punto ed affrontare le questioni. Questo avviene però solo se si parte dal presupposto che ci sia un confronto tra due uomini liberi che vogliono affrontare la questioni e non abbattere il “nemico”. “Perché le idee si possono discutere, non impedire. Non si possono arrestare”. quindi la libertà è un valore per il quale vale la pena lottare, perché “Se riescono a imporsi quelli che considerano l’altro un nemico e non un avversario”(cit. Angelo Panebianco,riflessioni delle contestazioni subite, la libertà dell’uomo, in quanto tale, cesserebbe di esistere e coloro che lottano per far sì che la loro esperienza possa servire da insegnamento agli altri, avrebbero vanificato la loro vita.     

mercoledì 2 novembre 2016

Agli artisti di strada

    
Questo post nasce un pò per caso e la sua nascita è dovuta ad alcuni amici, alcuni di essi per me hanno un nome in particolare:

Elias, un mio caro amico che cerca di farsi sentire con il beatbox, e che ha come pubblico i ragazzi che incontra per caso lungo il suo percorso, non ha un nome conosciuto, è un artista emergente, di nicchia se vogliamo, ma con molto talento e che scatena alla fine della sua esibizione un commento, che si ripete sempre uguale, :" ma che figata, è davvero un mostro", l ho sentito dire un sacco di volte nei suoi confronti e spero tanto riesca a sfondare in un mondo della musica cosi difficile da affrontare partendo dal nulla.

Poi penso al mio caro amico Alexander, quante ne abbiamo passate eh Sasha?
Quasi tre anni insieme laggiù a condividere tutto, gioie, dolori, fatiche e risate, a ripensarci penso di non essermi mai fatto tante risate come quando condividevamo con gli altri quella casa in riva al mare ...cosi amata,cosi odiata, piena di un infinità di contraddizioni e tutta speciale, tutta nostra...
Questo articolo mi fà pensare a te con la tua drum machine, a te che suoni la techno da buon raver navigato, a casa tua e alla tua strumentazione, le tue casse e tutto il casino che si faceva.
Che figata Sasha!
Ricordo che mi raccontasti di quella festa organizzata da te e da un pò di amici, cosi fatta solo per l' intento di ballare tutta la notte, anche per giorni interi senza doversi fermare, organizzata cosi dal nulla da un gruppo di ragazzi che suonavano per strada e suonavano LA strada, ubicata sotto un ponte, che per l ideale comune....... beh non è proprio comune.. Ma del resto noi non eravamo ragazzi comuni, scampati ad un destino già scritto, ribelli e incasinati che si sono trovati a condividere un viaggio insieme, e il miglior viaggio mai fatto.
Penso a te che muovi quei pulsanti dei quali non ho mai capito niente, ai colori della drum machine che si accendono, alle tue mani tutte storte sul mixer che ti giri verso di me con quel sorrisetto soddisfatto che non saprei mai rifare, e mi guardi senza parlare, lo stavi già facendo con la musica e non c era bisogno di dire altro.
E' ai ragazzi come voi e come tanti altri come voi che mi va di sofferarmi oggi, a quegli artisti senza nome che si trovano nelle nostre strade, dai violinisti e ai pianisti su ruote ai rapper a chi fa il beatbox o suona sotto un ponte, a chi canta in mezzo alla folla cosi incasinata da non accorgersi della meraviglia che ha attorno ,e a chi come me preso da mille pensieri, preso da mille cose nel momento in cui vi incrocia semplicemente si ferma; e non riesce a pensare più a niente se non alla musica, che in quel momento è la cosa che davvero conta, c'è tempo per i pensieri, i castelli in aria e tutte le cose che ci distraggono dal vero momento in cui stiamo vivendo, che ci distraggono dall'oggi, dall'ora, e purtroppo queste distrazioni non se ne andranno, ma nel momento in cui sento quel violino, quell' armonica, quella voce.... beh in quel momento non contano più niente e mi fanno pensare solo al fatto che ciò che ho davanti è semplicemente meraviglioso e magico, e che bisogna destarsi per cogliere a pieno quello splendore che ci ciconda e che a volte non vediamo.
Mi sento solo di ringraziare, grazie Elias, grazie Sasha e grazie a tutti voi artisti delle strade e delle piazze siete stati e sarete sempre un pezzo di me
                                                                       

ELIAS









 
ALEXANDER



           

lunedì 31 ottobre 2016

Una volta......

Questo post non non ha un gran che di profondo o altro, cercherò di farvi ridere con qualche storia idiota, cosa che nel complesso mi riesce abbastanza bene e per quanto queste storie non abbiano niente di cosi profondo non ho paura di ridere delle mie esperienze, ridere degli altri è molto facile, troppo facile, mentre ridere di noi stessi non lo è molto, ma va beh se oltre agli insulti o al pensare quello è un coglione riuscirò anche a far stampare qualche sorriso o a dare anche solo un pò di spensieratezza alla giornata di qualcuno, allora potrò ritenermi soddisfatto.
bene comincio.

Allora..
una volta ero completamente ubriaco ad una sagra e con un mio caro amico abbiamo avuto la geniale idea di giocare a bowling con delle palle da biliardo e le lattine di birra finite, il tutto sembrava anche abbastanza divertente, ma povero me mi un leggero spigolo di un tombino ha fatto curvare la palla dal pavimento direttamente nel mio occhio, in più non essendoci ghiaccio sono dovuto andare in ospedale con una mozzarella posata sull'occhio dolorante

una volta giocando da bambino nel bosco vicino a casa non mi resi conto della presenza di una cacca di mucca nei pressi di una discesa cosi nella spensieratezza della mia tenera eta camminai guardando per aria e..... niente ci scivolai sopra e mi feci tutta la discesa infangata fino ad arrivare alla fine completamente sporco e consapevole che mia nonna si sarebbe trattenuta a malapena dal menarmi

il giorno della mia maturità, contento che quell' incubo fosse finito non pensavo ad altro che al fatto che ero riuscito a finire, avevo preso 30 all orale, 92 in totale ed ero davvero felice, ero stato l ultimo e mi stavo letteralmente cagando sotto nell convinzione di essermi dimenticato tutto, e invece andò benissimo, comunque uscii dalla scuola con la sola voglia di festeggiare con qualche amico, uscii di casa in bicicletta e tutto contento andai a bere da un amico, il mondo sorrideva, ero tanto felice mentre tornavo a casa e poi... pam.. mi ritrovai spiaccicato come una mosca sul cofano di una macchina blu, la gamba mi faceva un male incredibile e la bicicletta, tralaltro non mia aveva risentito del colpo ma io, forse per l alcol in corpo o forse perchè appunto quell'incubo era finito non riuscivo a smettere di ridere, il tipo spaventatissimo mi si avvicina e con uno sguardo terrorizzato che mi ricorderò sempre mi si avvicinò, io che ero stato investito stavo ridendo e lui mi stava morendo davanti, cosi mi alzai e lo tranquillizzai, vai tranquillo, nessuna contestazione amichevole, vai sereno e sorridi ho preso 92! dopo mi resi conto che ci avrei potuto guadagnare da quell incidente ma che volete farci, ero troppo contento!

ho un tatuaggio sul polpaccio di dubbie origini comparso all'età di sedic'anni e che davvero non ricordo come si sia materializzato li

i miei compagni delle superiori probabilmente mi ricorderanno per molti motivi, del resto ero molto vivace ribelle e casinista e tutti i numeri che facevo probabilmente è meglio farli raccontare a loro

in autobus una volta arrabbiato a causa della mancanza di posti feci tutto il viaggio di un ora nella parte adibita al trasporto degli zaini

in autobus una volta rischiai di prenderle da un ragazzo decisamente più grosso di me perchè stanco del fatto che questo ragazzo puzzava in una maniera incredibile portai del deodorante e ogni volta che questo ragazzo che sembrava si fosse affezionato al fatto di stare in piedi nel posto accanto al mio si girava gli spruzzavo con molta nonchalance il deodorante addosso, per un pò funzionò ma quando se ne accorse... beh ringraziai che la mia fosse la fermata successiva

in autobus, ero alle elementari e il ragazzo che stava dietro dormiva con la bocca incredibilmente aperta, non ci pensai molto e comincio la sfida nel riuscire a lanciare delle palline di carta in quel canestro cosi invitante, ci riusci ma ricordo che anche quella volta la rischiai grossa

alle elementari il piano in cui andavo era il più alto e una volta ritrovandomi da solo pensai che lanciare la borsa di educazione fisica fino al piano più basso potesse essere divertente, nonchè utile in quanto avrei risparmiato fatica, cosi lo lanciai direttamente nella tromba delle scale, la sfortuna volle che nel momento in cui la gravità portava il mio zaino in basso, una porta posta sotto le scale del piano inferiore si apri e ne fece uscire una suora che al momento giusto e nel posto giusto prese lo zaino in testa, ricordo ancora la nota che mi diede.

presi delle note abbastanza epiche, non ho mai capito il perchè ma la mia prof di musica non voleva che si dicesse avanti quando bussavano alla porta, io una volta desiderai provare il brivido e mi ritrovai con la nota, Riccardo quando bussano dice avanti

Il professore di storia dedito architetto me ne diede una che ancora mi fà sorridere, l'alunno costruisce castelli di evidenziatori durante la lezione, crollate le fondamenta mi vedo costretto ad intervenire

spesso, e lo ammetto succede tutt'ora vado in doccia con addosso ancora gli occhiali

l ulima e anche l unica volta in cui ho provato a mettermi le lenti a contatto mi ritrovai con un occhio viola e una squadra di persone che mi spataccavano nell'occhio con il risultato che nonostante le lenti fossero trasparenti io avevo dei fantastici occhi viola, feci due settimane di collirio e ci rinunciai, la confezione è ancora li che mi guarda ma mi dispiace non mi avrete mai

bene ho parecchie altre storie ma vi devo lasciare, spero di avervi fatto sorridere e se ne volete altre beh fatemelo sapere, questa sarà una rubrica a parte, fatta solo per potervi far ridere un pò, ciao e alla prossima.

Cerchiamo di rispondere su noi uomini

Allora il primo ariticolo lo dedico a Beatrice e Carlotta, due ragazze conosciute a caso in università, il perchè io abbia cominciato a parlarci è molto semplice, ero arrivato come sempre in ritardo a lezione, perchè malgrado i miei tentativi di svegliarmi ad un orario decente il tempo alla mattina mi rema sempre contro, comunque arrivato come sempre impresentabile, un pò sudato malgrado il fatto che fuori faccia freddo e con gli occhiali appannati mi sono seduto vicino ad un mio compagno di corso, notando che accanto a lui non c era la signorina alla quale è da un pò che sta puntando, ma rendendomi conto che però sarebbe arrivata e con la voglia di fargli un favore alla pausa della prima ora di ,l ho salutato e mi sono seduto altrove, appunto vicino alle due ragazze di cui parlo sopra.
Presentandomi dicendo molto chiaramente che dovevo fare un favore a un amico nella speranza che possa riuscire nell'intento di parlare con questa ragazza con la quale ha delle serie difficoltà, loro ridendo mi hanno accolto fra loro e cosi è nato tutto.
Ora non ho idea da che cosa avessimo cominciato a parlare, davvero non ricordo, ma ricordo di avergli detto che potevano chiedermi quello che volevano e avrei provato a rispondergli alla luce della mia spicciola eserienza.
Loro, un pò insicure ma al tempo stesso curiose, in un mezzo sfogo dato dall'probabile abbandono di un collega mashietto ad una dell due mi hanno chiesto perchè noi uomini siamo dei, cito testualmente :"bipolari di merda", e perchè vogliamo sempre aver ragione, essere in competizione e alla fine non ci capirci mai un cazzo, io rimasto un pò sorpreso ma al tempo stesso contento della sincerità con la quale mi si era rivolta ho provato a rispondere.

Beh sul fatto che siamo dei bipolari di merda non ho avuto molto da dire, forse perchè è un semplice dato di fatto, certo i nostri sbalzi non avvengono dal nulla, come del resto nemmeno quelli delle nostre adorate signorine, che comunque non sono da meno, l unica cosa che posso dire è che noi uomini, in senso generale siamo forse le creature più strane ed incoerenti mai viste e forse le più difficili, cambiamo idea spesso e spesso un semplice fatto bello o brutto può far virare la nostra giornata in modo alqanto improvviso e imprevedibile, siamo sbagliati e incoerenti, e io mi metto a capo della lista, ma alla fine siamo anche questo e a volte rendersene conto è già un buon passo per poter essere migliori ed evitare di mandare tutto a quel paese solo per un emozione improvvisa, che può essere intesa in vari modi, siamo creature istintive, è nella nostra natura ma le cose importanti restano importanti malgrado le emozioni che proviamo, che razza di uomo sei se lasci la ragazza con la quale hai un legame forte e importante solo perchè al passaggio della super figa di turno non riesci a pensare ad altro che a portartela a letto o a come sarebbe se... certo il pensiero ci va, non posso negarlo e non sono qui per scrivere bugie, quando una ragazza provocante ci passa davanti ad ogni uomo su questa terra l occhio può calare e quel pensiero di un microsecondo può venire, ma è un pensiero ed è un attimo, poi si sceglie cos'è più importante e si fanno i conti con se stessi, punto e basta e seguire, se il cuore o beh.... l'uccello. E tornando a noi, tendo sempre a divagare ma ve ne accorgerete strada facendo, siamo cosi carichi di sbalzi perchè semplicemente siamo umani e l 'esserlo ci può far rendere difficili e insopportabili ma alla fine quando di fronte hai una persona davvero importante devi scegliere se amarla nel suo insieme, incoerenze e parti insopportabili oltre che lati positivi, e la scelta lì sta a noi

Poi, per quanto l essere sempre in competizione e voler avere ragione, beh come potrei darvi torto, l essere uomini e soprattutto maschi da quando l uomo esise è sempre stata una competizione un pò primitiva e c'è dagli annali della storia, cresciamo con questa cosa e in alcuni casi più marcati ce la portiamo avanti anche dopo, qualche esempio?
Ne ho quanti ne volete, ma cerchero di tirare fuori quelli comuni io credo ad ogni uomo.
Ricordate i tempi delle scuole elementari, la competizione per chi correva più veloce, o il migliore a giocare a nascondino, chi tirava meglio in porta o chi faceva più canestri? e la gara per chi pisciava più lontanto o per chi ce l'aveva più grosso?, questa di più negli anni avvenire devo ammettere, ma che comunque esplicita o non esplicita c'era?
E più avanti invece le cose sono cambiate? Ma quando mai! La gara diventava a chi riusciva a portarsene a letto di più, a chi prendeva più numeri, a chi organizzava la festa migliore, a chi ha la macchina più grossa o più veloce, a chi mena più forte o a chi regge più l'alcol e molte altre,  e chi più ne ha più ne metta, siate sinceri con voi stessi e negatelo se potete?!
Purtroppo care sigmorine noi uomini siamo cosi, o perlomeno è un aspetto del nostro carattere che ci portiamo avanti da sempre, e si siamo insopportabili, quante litigate fatte anche fra di noi per queste sfide idiote, a volte siamo davvero ridicoli, e che nessuno si offenda mettetemi sempre a capolista e voi dissociatevi se volete, ma visto che non credo di essere l unico ad essere cosi e vista l'esperienza fatta mi sento di dirvi questo, se un ragazzo ci tiene davvero beh la mette da parte questa cosa, oddio forse gli brucierà sempre un pò dentro, ma è disposto a parlare con voi e se non è un ipocrita a darvi ragione se l'avete, se un minimo è cresciuto e non è rimasto al chi ce l'ha più grosso di cui si parlava sopra, saremo anche insoportabili ma come ho detto prima, purtroppo siamo cosi e tocca voler bene anche a questa parte di noi.


OK mi presento

Bene, salve a tutti quanti e benvenuti su In-cerca-di-risposte
Mi chiamo Riccardo e ho aperto questo blog per cercare insieme delle risposte a quelle cavolo di domane che ci affliggono da sempre e insieme a voi ho intenzione di trovare, o perlomeno tentare di trovarle, anche se sarebbe già un successo parlare di queste fatidiche domande.
Ora è normale chiedersi a quali domande mi riferisco, nella realtà a tutte e a nessuna, non ho intenzione di fare grandi discorsi filosofici o molti giri di parole, sono un ragazzo che parla molto chiaro e non mi faccio a problemi a dire le cose, possiamo parlare di tutto, e cercare delle risposte, potrete dire ciò che volete e desidero lo facciate, potete odiarmi, insultarmi ed essere in completa contrapposizione con me, ma desidero crescere quindi vorrei che ne parlassimo in tutta libertà, non so se sarò in grado di rispondere ma vorrei che insieme ci provassimo, questo è un semplice post di presentazione e non parlerò di molto, sono alle prime armi e spero non siate molto crudeli con me, ma se lo vorrete anche si, ho voluto creare questo spazio perchè le persone si sentano libere in questa società dove il poter dire quello che si pensa è sempre cosi difficile, e parlare di cose diverse dai soliti argomenti è sempre più difficile, mi rendo conto che quando esco di casa, quando andavo al lavoro e quando mi ritrovo con gli amici gli argomenti sui quali ci trovavamo a parlare sono sempre i soliti, monotoni e noiosi, socialmente accettati certo, ma che mi fanno tornare a casa nello stesso modo con cui ne sono uscito, non arricchito per niente, ecco qui non vorrei che questo succeda, possiamo parlare di donne per i maschietti, cercare di capire perchè facciamo cosi tanta fatica a capirle e da maschietto posso provare ad aiutare le donne a capire noi, che parlando chiaramente non siamo cosi facili e a volte siamo più impossibili di loro, possiamo parlare di sesso, perchè alla fine cosa c'è di male a parlarne, la nostra non è più la pudica società medievale di un tempo, dove il sesso era un argomento da trattare in privato, parlo di società medievale ma anche il mio stesso padre, per quanto gli voglia bene ne faceva parte fino a qualche anno fà dove grazie alla vita ha fatto si di riscoprire le sane gioie della vita, possiamo parlare di droga, non con i classici noiosi discorsi da topi di biblioteca, o da grandi esperti dove alla fine dove si elenca questa e quella cosa, o cosa succede se... e alla fine i perchè non vengono mai a galla..
Possiamo parlare di ciò che ci rende felici e soprattuto di ciò che invece non lo fà,del difficile rapporto fra genitori e figli e di tutto ciò che ne consegue, di quanto l ' amore sia difficile e di quanto possa essere meraviglioso, e di quante paranoie castelli in aria e difficoltà ci creiamo con le nostre stesse mani, non darò consigli da life coach o con delle strane formuline in 100 passi da seguire, ma semplicemente parlando in tutta libertà vedremo cosa ne viene fuori, e se troveremo anche solo una risposta, o riuscirò a far stampare almeno un sorriso chissà dove, beh mi riterrò davvero onorato e soddisfatto, rideremo, piangremo e beh se avremo  da incazzarci, beh ci incazzeremo!
l' unica cosa che mi hanno sempre detto in qualunque luogo io vada è che riesco a far sorridere le persone e che le sò ascoltare ed è quello che vorrei provare a fare con voi e a parlare insieme delle cose più difficili, sono venuto su in modo non facile, e se ne avrete voglia potremo parlarne, e ho passato molti anni a combattere contro la vita in svariate maniere, ribellandomi,e anche se vogliamo essendo molto cattivo nei confronti della vita stessa, pensando fosse giusto perchè la vita era stata crudele con me, poi crescendo ho capito che la stavo dando vinta a quel sistema cosi sbagliato, è ho capito che forse ribellarsi davvero era sorridere quando tutto andava a puttane ed essere pronti a combattere e a sacrificarsi per il sorriso di qualcun altro, che riempe di più di qualunque altra cosa, chè per quanto sia difficile e a volte ci ritrova davvero a non sapere dove sbattere la testa e a sentirsi perduti, la vita è una sfida e non una sfiga come a volte ci si ritrova a pensare e per quanto sia difficile è anche la cosa migliore che abbiamo e il poter essere felici, beh è l unica cosa per la quale davvero bisogna combattere.
Spero di non essermi dilungato troppo o avervi annoiato e vi dò il mio benvenuto su In-cerca-di-risposte